È possibile rilanciare l’economia dei paesi in difficoltà, ridurre l’indebitamento in maniera strutturale, premiare i popoli e le imprese dei paesi sviluppati, livellare l’inflazione tra i vari stati, aumentare l’occupazione in tutto il sistema, stabilizzare i cicli economici nel lungo termine, aumentare la coesione sociale e quindi finalizzare l’integrazione europea?
La teoria della Liquidità Distribuita afferma che è possibile farlo con l’introduzione di uno strumento innovativo di politica monetaria, definito in un modello matematico.
L’espansione monetaria avviene tramite l’emissione di cartamoneta che va a finanziare, da un lato la detassazione delle imprese, dall’altro la detassazione dei consumi finali, con un meccanismo dinamico, anticiclico, premiante e meritocratico. Lo stimolo monetario non viene più centralmente concesso tramite debito, ma viene destinato a imprese e consumatori di un paese sviluppato con vincolo di spesa nel paese che ha bisogno del rilancio economico.
La massa monetaria viene definita dinamicamente come prodotto tra lo stock di debito e lo spread del paese; viene poi allocata dinamicamente tra i paesi sviluppati, proporzionalmente al prodotto tra PIL e reverse spread. In questo modo il modello tende a livellare le economie, lo spread e il debito dei paesi del sistema; da un punto di vista formale, tende automaticamente allo zero, e quindi all’equilibrio.
Nella definizione della teoria, si utilizza una metodologia anticonvenzionale. Si parte da creare uno stimolo monetario finalizzato a creare azione microeconomica di base, dalla quale poi ne derivano gli andamenti macroeconomici fondamentali. L’utilizzo della teoria dei giochi ha un ruolo rilevante, affinché l’adozione del modello tra i giocatori abbia successo e contribuisca alla prosperità di tutto il sistema. Un’attenzione alle scienze evoluzionistiche ha permesso di inserire meccanismi di governo della domanda volte a favorire e diffondere la selezione naturale delle imprese e la formazione di aziende più competitive a livello mondiale. Un’operazione di reverse engineering viene applicata nel ricercare gli indicatori appropriati per rendere il modello anticiclico, al fine di stabilizzare i mercati. La Liquidità Distribuita permette di abbattere il tabù del signoraggio bancario fisso come forma di espansione monetaria e propone di utilizzarlo dinamicamente, in quanto il modello tende all’equilibrio inflattivo e esclude quindi rischi di iperinflazione. Il modello va a compensare infine la mancanza di aggiustamento dei tassi di cambio, riflesso della salute del paese, sostituendo il ruolo dei mercati finanziari con uno strumento monetario che, ai fini dell’economica reale, produce gli stessi effetti.
Il risultato ultimo dell’applicazione della Liquidità Distribuita è un immediato rilancio economico e una riduzione di spread e debito dei paesi in difficoltà, un livellamento delle spinte inflattive localizzate e, in generale, una crescita stabile, sostenuta e armonica nel lungo periodo di tutti gli stati della stessa comunità economica.